• Pubblicata il
  • Autore: Simone
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Gli straordinari fanno bene...(parte prima) - Caltanissetta Trasgressiva

Sono un ragazzo di 28 anni nonchè titolare di un'ufficio nei pressi del centro di varese, ubicato in un condominio all'interno del quale abitano tutti privati. Al piano sopra il mio vive una donna di 52 anni estremamente affascinante, una di quelle che non hanno niente da invidiare alle ragazzine di 20 anni, stile Rachel Welch qualche anno fà. Non nascondo di aver sempre provato un'attrazione fortissima nei suoi confronti ma non l'ho mai dato a vedere più di tanto per non far girare strane voci tra i miei dipendenti, visto che la nipote (troietta di 19 anni che prometteva bene, ma gia' molto figa) lavorava per me. Ogni volta che la incontro per le scale mi si scatena una tempesta ormonale, dato che, come se non bastasse questa zoccola si veste sempre in modo molto appariscente e provocante. La zoccola in questione è divorziata da alcuni anni e non è difficile incontrarla con uomini diversi di tanto in tanto. Ciò che avevo sempre sognato si avverò una sera d'estate: erano le 20.30 circa quando, trovandomi in ufficio per terminare del lavoro, la vidi arrivare dalla finestra; parcheggiò la macchina sotto il mio ufficio e mi saluto' con un cenno avendomi visto impalato in finestra come un bimbo davanti ad un negozio di giocattoli. La signora probabilmente aveva capito da tempo che avrei dato non so' che per farmi un giro su di lei, e da brava zoccola fece cadere di proposito la borsa per poi piegarsi e raccoglierla nel modo migliore in assoluto. Doverosa premessa da fare è in merito al suo abbigliamento in quello'occasione: una gonna nera aderente con uno spacco sul retro che lasciava poco all'immaginazione, scarpe con tacco di almeno 8 cm tutte aperte con solo un filetto sulla caviglia, ed una camicetta bianca che a tutto serviva ad eccezione di coprire quel seno giunonico.Rimase piegata per alcuni secondi mostrandomi il suo incantevole intimo, si rigiro' verso di me salutandomi nuovamente e riprese a camminare con quel suo ancheggiare che mi faceva diventare pazzo. Ero fortemente indeciso se riprendere a lavorare o farmi una sega visto lo stato d'eccitazione in cui mi trovavo. Dopo una mezz'oretta circa suona il campanello: era lei, mi disse che aveva un problema con la luce a casa e non sapeva a chi rivolgersi visto che alcuni condomini erano partiti per le vacanze. Non me lo feci ripetere due volte la accompagnai nel suo appratamento per cercare di risolverle il problema: era solo scattato l'interruttore generale, o perchè aveva acceso piu' cose insieme (le donne sono bravissime in questo) oppure era stato fatto intenzionalemente, ma stà di fatto che mi offri' un'aperitivo a titolo di ringraziamento ed io accettai molto volentieri. Ci sedemmo sul divano e cominciammo a parlare del piu' e del meno con lei che intraprese una serie di accavallamenti di gambe che avrebbero fatto girare la testa anche ad un frocio. Quelle calze autoreggenti ricamate mi stavano mandando in paranoia, stavo per saltarle addosso quando lei mi anticipo': nel versarmi un'altro bicchiere di prosecco ""inavvertitamente"" me ne rovescio' un po' addosso... si scuso' e insistette per asciugarmi, scivolando con il tovagliolo sempre piu' giu', fino ad arrivare al mio cazzo, gia' abbastanza in tiro. A quel punto mi fisso' negli occhi e si passo' la lingua sulle grandi labbra: BASTA! avevo resistito fin troppo!!! la presi e la sbattei sul divano, le cacciai la lingua in bocca e cominciai a strapparle la camicetta leccandole ed attaccandomi a quei seni come un neonato. Continuai a scendere sempre piu' finche' non le alzai la gonna, abbassai le mutandine (vi assicuro che in 52 anni aveva imparato cosa faceva impazzire un uomo in materia di intimo) e cominciai a leccargliela fino a quando sentii la mandibola che mi si stava slogando; a quel punto decise di invertire i ruoli, prendendomelo in bocca e cominciando a ciucciarmelo con una lentezza incredibile, piano piano piano, tanto da farmi pensare che per anni me l'ero fatto succhiare nel modo sbagliato. Dopo qualche minuto la sbattei per terra, le diedi qualche altra sliunguazzata in mezzo alle cosce, la feci mettere a quattro zampe e cominciai a pomparla da dietro... che cagna in calore... una gran vacca che gemeva ed emetteva gridolini che contribuivano ad aumentare la mia eccitazione (ho un membro abbastanza grande, non enorme ma le donne le faccio godere discretamente). Dopo aver provato diverse posizioni mi chiese di infilarle la lingua nel culo, ed io da bravo maiale pervertito quale sono ho obbedito subito, anche per oliare un po' quel pertugio che tra poco sarebbe stato mio. Finita la lubrificazione che spettava a me tocco' a lei, riprendendomelo in bocca per qualche istante, dopodiche' riuscii a schiaffarglielo in mezzo alle chiappe: avevo gia' sentito il calore tramite la lingua ma con tutto il mio arnese dentro mi resi conto di come fosse calda quella donna. Decidemmo di finire allo stesso modo in cui avevamo cominciato, ovvero la feci sdraiare per terra e la feci venire con la mia lingua, immagino per la seconda o terza volta, ma in questa occasione si dimeno' piu' delle precedenti, facendomi sentire piu' uomo di chiunque altro al mondo. Quando tocco' a me, mi sedetti sul divano, allargai le gambe e la feci inginocchiare davanti a me: ricomincio' quella sua ciucciata lentissima; ero assolutamente nelle sue mani (anzi nella sua bocca!!!) e cosa ancora piu arrapante mentre lo ciucciava con decisione e dolcezza mi fissava negli occhi. A pochi secondi dall'esplosione la presi per i capelli assecondando l'oscillazione sul mio cazzo e schiacciandola a me nel momento in cui sborrai copiosamente, facendole scendere giu' in cola ogni goccia venuta fuori da me. Mentre il mio membro continuava a pulsare nella sua bocca, lei continuo' a tenerlo ben stretto tra le labbra pulendomelo ben bene con la lingua e continuando a fissarmi negli occhi, accennando un malizioso sorriso che preannuncio' la sua soddisfazione: "allora? è proprio vero che gallina vecchia fa' buon brodo, non trovi? se poi è aiutata da un galletto bravo come te..." "non vedo galline vecchie", risposi "ma una pantera bella in forma..." Si mise a ridere ringraziandomi di quello che avevo appena detto e aggiunse "ma dai... chissa' quante troiette ventenni ti girano intorno, carino e ricco come sei... anche se ammetto di difendermi bene... a proposito, la mia nipotina che lavora con te la potresti pure far divertire ogni tanto, e magari se ci caschi definitivamente si sitema pure..."..."Tua nipote? ma è una ragazzina" aggiunsi... " è molto carina e fa' di tutto per farlo notare, ma io preferisco una donna vera"..."Sono sicura che a breve cambierai idea, e comunque non è escluso che ci possiamo incontrare di nuovo anche noi...ora caccia dentro quell'arnese e torna al lavoro, aspetto visite". La salutai e tornai in ufficio ancora eccitato, mi sparai una sega e tornai a casa, cercando di capire cosa intendesse sul mio cambiamento di idee, ma da li' a qualche giorno me ne resi conto.......

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