• Pubblicata il
  • Autore: Francesca
  • Pubblicata il
  • Autore: Francesca

La mia prima volta in tre - Caltanissetta Trasgressiva

Mi chiamo Francesca e voglio raccontare la mia prima esperienza extraconiugale, con mio marito naturalmente, dopo qualche anno d'ottima convivenza parlando del lato sessuale. Premetto che solamente i nomi ed i luoghi sono di fantasia per il resto fate voi.

Sono felicemente sposata con Paolo da un paio d'anni, dopo parecchi di conoscenza e frequentazione, ho venti... (non ve lo dico!) un paio meno di lui ed ultimamente nei nostri momenti di intimità sovente tornava col discorso: se mi sarebbe piaciuto avere dei rapporti con un'estranea per capire se io avevo dei gusti sessuali particolari. Sinceramente non ci avevo mai pensato e gli chiesi cosa lo avesse fatto pensare in quel modo. Non ho avuto che risposte superficiali ed insignificanti. Frequentemente mentre eravamo in intimità, magari durante i preliminari, mi chiedeva se mi sarebbe piaciuto farmi leccare da una ragazza mentre lui mi scopava o viceversa, se io volevo leccare una bella figa sempre mentre lui mi scopava. Io all'inizio rimasi scocciata, ma poi a mente fredda, lucida, in separata sede, cominciai a pensarci sempre più intensamente e da quel momento incominciai a masturbarmi con quei pensieri. Un bel giorno si avvicinò la festa del suo compleanno ed alla domanda di cosa gli avrebbe fatto piacere, lui ritornò con i soliti discorsi di un incontro a tre. Gli risposi era un bel testone ma ci avrei pensato, sinceramente volevo dirgli subito di sì ma volevo ancora tenerlo un po' sulle spine. Dopo qualche giorno io presi in mano il gioco e gli chiesi come avremmo fatto a trovare la terza persona, lui mi rispose che avremmo potuto cercare su internet o su qualche giornale specializzato d'annunci. Quella sera stessa, incominciammo la ricerca al computer ed incominciammo a vagliare qualche annuncio che faceva al caso nostro e ne mettemmo uno anche noi. Non vi dico l'affollamento della nostra casella postale, c'era di tutto, più che altro uomini, che si offrivano dicendo, a volte in modo volgare, che nella nostra situazione sarebbe stato meglio avere un bel cazzone invece che altro, e quindi passammo alcuni giorni a cercare invano. Un bel giorno mentre parlavo con un amico del cuore e di lunga data, Silvio, ebbi il coraggio di parlargli della richiesta del mio Paolo, lui fu molto comprensivo e mi mise subito a mio agio dandomi un consiglio: quello di frequentare un locale Privé di sua conoscenza, dove lui personalmente era stato cliente, e dove parlando ai titolari di una richiesta specifica, sicuramente ci avrebbero aiutato ed accontentati. Io siccome sono Romagnola ed il locale era abbastanza comodo ci accordammo per andare subito e sentire questi signori, lui si offrì di accompagnarmi. Dopo una mezz'ora d'auto arrivammo a destinazione, entrammo in una pineta dove al fondo c'era un cascinale che sembrava un agriturismo e suonammo al campanello. Di lì a poco ci aprì un simpatico personaggio, sulla 40ina il quale salutando Silvio come un amico ci chiese a cosa dovesse la visita e con poche parole arrivò al dunque, poi arrivò anche la sua compagna, una bella donna di stampo romagnolo con la quale si confidò. Con pronta risposta c'illustrò di una new-entry del club, una bella ragazza, formosetta con tutte le curve al punto giusto, un po' ninfomane alla quale piaceva anche le donne purchè non troppo datate. Guardandomi bene come se dovesse farmi una radiografia, assicurò che sicuramente le sarei piaciuta, e da parte mia, altrettanto. Mi feci assicurare che l'incontro sarebbe stato in privato ed in un locale appartato e per rassicurarmi mi fece vedere il posto. Abbastanza rassicurata, ma molto eccitata al pensiero, accettai e concordai per il giorno del compleanno del mio Paolo che tra l'altro, per mia fortuna, era anche un giorno tranquillo e poco affollato del club. Alla sera, quando tornò Paolo gli affermai che per il suo regalo poteva stare tranquillo che avevo già pensato tutto io. Lui stranito ma molto contento cercò di carpirmi qualcosa ma io non volli dirgli niente. Venne la sera fatidica, a cena eravamo tutti un po' agitati, facemmo la doccia e ci preparammo per l'uscita, io gli consigliai di mettersi dei boxer comodi così se si fosse vergognato sarebbe potuto rimanere in mutande mentre io incominciai a prepararmi partendo dal trucco. Avendo un bel fisico non mi ci volle molto a vestirmi in modo provocatorio, un bell'intimo di pizzo nero e trasparentissimo, reggicalze di rito con autoreggenti, scarpe col tacchetto a spillo e cavigliera per slanciarmi ulteriormente le mie lunghe gambe e per finire un vestitino sempre nero, leggero, abbastanza trasparente con lo spacco che non toglieva assolutamente niente all'immaginazione ed eccomi pronta. Passai davanti allo specchio dell'armadio e vedendomi mi dissi: "Sono proprio una gran troia che fa la sua porca figura". Paolo vedendomi scherzosamente mi disse: "Scusi, ha mica per caso visto mia moglie?" e ridendo sostenne che ero splendida e mi sarebbe saltato addosso sul momento se volevo, ma io gli dissi di non fare lo stupido che se non n'approfittava adesso della situazione non ce ne sarebbe stata un'altra! (Grandissima bugia!) Si calmò, uscimmo ed andammo all'appuntamento prestabilito.

Feci da navigatore a Paolo il quale, appena arrivati mi chiese preoccupato dove l'avessi scovato quel posto ma io lo tranquillizzai subito perchè c'era lo zampino di Silvio ed allora capì subito tutto! Parcheggiammo, non c'erano molte macchine, e un po' intimoriti suonammo il campanello. Subito ci venne ad aprire Isa la compagna di Oscar la quale per metterci subito a nostro agio ci portò a bere qualcosa al bar, dopo in separata sede, espletai le formalità del pagamento e da lì iniziò la serata. Intravedemmo due coppie appartate che stavano scambiandosi delle effusioni e guardandoci negli occhi, Paolo ed io, arrossammo un po' per l'imbarazzo ma a quel punto vedemmo entrare una bella ragazza, che subito tirò l'attenzione del gruppo, del mio Paolo il quale subito strabuzzo gli occhi e subito si prese un calcio negli stinchi. "Cosa hai da guardare, sguardo basso!" gli dissi, e lui subito fece finta di niente ma lo vedevo che la mangiava con gli occhi ed allora io gli dissi: "Ti ricordo che siamo venuti qui per me e non farti venire certe idee in testa, capito?" Brontolando disse qualcosa. Dopo pochi istanti, ecco arrivare Isa con al braccio la stupenda creatura e ci presentò Nanà. Passati i convenevoli ci accompagnò in quella saletta che precedentemente mi aveva mostrato, ci accomodammo sul letto-divano circolare che era in centro, tutt'attorno era circondato da specchi e luci soffuse per creare l'atmosfera. Nanà si avvicinò a Paolo, in un attimo si tolse il poco vestito che la copriva, era rimasta in lingerie, bellissima, alta, abbronzatissima, con un completo bianco simile al mio che risaltava tantissimo sotto la lampada di "wood" e passandogli vicino gli chiese se gli piaceva ma, alla sua affermazione, subito lo mise in riga dicendogli: "Voi mariti siete tutti dei gran porci, non siete mai contenti, non ti basta quel gran pezzo di figa che è tua moglie?". Paolo arrossì un po' turbato e senza neanche farlo rispondere Nanà continuò: "Non farti idee strane, questo gran pezzo di troia questa sera è tutta e solamente per tua moglie Francesca". A questo punto si avvicinò a me, mi afferrò per mano, mi fece alzare e molto dolcemente, accarezzandomi il viso ed i capelli mi disse: "Sei molto bella, mi piaci da morire fin dal primo momento che ti ho vista quando sono entrata". Un brivido gelido partì dalla schiena che mi fece venire la pelle d'oca, non sapevo cosa dire, cosa fare, in una situazione del genere non mi c'ero mai trovata. Senza perdere tempo, con ambedue le mani Nanà prese la mia testa, l'avvicinò a se, con uno sguardo che praticamente mi paralizzò portò le sue labbra a contatto delle mie e mi baciò. Non l'avevo mai fatto, pensavo che mi avrebbe fatto schifo, fin dei conti non ero lesbica ma vi assicuro che mi piacque tantissimo ed in un attimo la mia lingua duellava con la sua. Mentre mi baciava incominciò a sbottonarmi il vestito che in un amen si sfilò giù dal mio corpo rimanendo il lingerie come lei. Con la coda dell'occhio sbirciavo dagli specchi che ci circondavano e notavo che facevamo una bella coppia, spostando lo sguardo su Paolo vidi che con gusto si stava strofinando con la mano la patta dei pantaloni ed anche lui, a suo modo, ci stava prendendo gusto. Dopo alcuni baci interminabili, Nanà mi fece coricare sul divanetto ed invitò Paolo ad avvicinarsi per guardare meglio ma senza toccare e fare niente. Lui come uno scolaretto inebetito dalla sua bella maestrina ubbidì. Lei, incominciò con abile maestria stupendi preliminari, partì col baciarmi in bocca, poi con la lingua scese dal collo sui miei seni che facevano bella mostra dal ridotto reggiseno e che gridavano vendetta per poter uscire. Passò sui miei turgidi capezzoli che sembravano volessero perforare la sottile stoffa, poi scese verso il basso arrivando all'ombellico. Qui si soffermò un pochino e poi continuò la discesa verso il basso ventre. Passando sopra la mia figa, ormai già bagnata di piacere, cercava di inebriarsi odorandone gli odori, nello stesso tempo con una mano mi accarezzava un seno e con l'altra sfiorava l'interno di una coscia soffermandosi ogni tanto sul mio sesso. Io con le mani le accarezzavo i capelli forzandole la testa ogni tanto quando con la lingua mi accarezzava proprio lì. A questo punto si fermò e mi disse di assecondarla, dalla sua borsetta prese una mascherina di stoffa e m'invitò ad indossarla ed io un po' intimorita accettai. Lei rassicurandomi mi affermò che il piacere è molto più intenso se l'occhio non vede e mi aiutò ad indossarla. Seduta sempre sul divanetto lei si mise di fronte a me a cavalcioni delle mi gambe, poi con abile maestria in un attimo mi sbottonò il reggiseno e me lo sfilò, stringendosi a me, sentii i suoi seni sfiorare i miei, i suoi capezzoli giocare con i miei e contemporaneamente mi sussurrava frasi dolcissime. Successivamente la mia bocca lasciò la sua per incontrare i sui capezzoli, anch'essi bei prominenti e turgidi di piacere ed io, da inesperta imparai subito quello che dovevo fare. A questo punto scese dalle mie gambe, con la lingua sapientemente continuava a stimolarmi i punti di maggior piacere e con le mani sfiorano il mio corpo giunse fino al perizoma, cercò di sfilarmelo ed io senza porre resistenza l'assecondai. Rimasi solamente in reggicalze, calze e scarpe e sentii le sue mani spingermi all'indietro invitandomi a sdraiarmi sulla schiena. Non vedevo niente ma la cosa mi eccitava tantissimo costatando dagli umori che la mia figa produceva ed in un attimo sentii le sue mani sollevarmi le gambe, il viso sul mio sesso e con la lingua ripulirmi per benino. Era bravissima e dolcissima e qui ebbi il primo orgasmo della serata, così intenso che non mi ricordo di averne mai provati così prima di allora. Appena mi ripresi, lei mi si avvicino e mi chiese se mi era piaciuto, domanda inutile ma di circostanza e dopo averle detto di sì, mi chiese se io le facessi la stessa cosa. Da qui ulteriore sciok ma, prendendomi coraggio le risposi di sì. Ci scambiammo i ruoli, lei sotto ed io sopra cercando di fare del mio meglio e fin dall'inizio compresi di riuscirci bene sentendo da come la troietta mugolasse. Anch'io partii dal viso, scesi sui seni e poi giù sul suo sesso fradicio anch'esso di piacere, io con ingordigia lo ripulii per benino fino a sentire anch'io il suo primo orgasmo. Risalii fino a raggiungere un suo orecchio e mentre glielo leccavo le chiesi se ero stata brava e lei mi rispose: "Sei stata divina ma ora girati su di me che voglio ancora godere della tua lingua". Non me lo feci ripetere due volte e mi misi su di lei formando un dolcissimo 69. A questo punto Paolo incominciò a brontolare affermando che in fin dei conti il Compleanno era il suo e non aveva ancora ricevuto niente. Gli dissi di non preoccuparsi che la sera era ancora lunga ed invitandolo a spogliarsi e mettersi vicino a me, mentre mi dedicai alla figa di Nanà con una mano gli presi il cazzo sentendolo gia bel turgido ed in tiro. Il porcellino si era eccitato a dovere ed incominciai a masturbarlo, poi con un balzo si mise in ginocchio davanti a me e sentii le sue mani afferrarmi i capelli, sollevarmi la testa e portarmi la bocca sul suo cazzo che spingendo s'infilò in bocca fino ad arrivare alle tonsille. Dovetti tralasciare provvisoriamente la figa di Nanà per dedicarmi al cazzo di Paolo, ed in quel momento mi sembrava la cosa più giusta da fare. Lei che poteva vedere tutto capì e da brava complice continuò a lavorarmi la passera mentre io spompinavo energicamente il bel cazzo di Paolo. Venni una seconda volta, quasi gridando di piacere, chiesi a Paolo di fottermi alla pecorina e lui si precipitò ad accontentarmi così potetti riprendere il servizio a Nanà precedentemente interrotto. Lei gradì molto la cosa ma io ancor di più sentendo il bastone di Paolo che dopo avermi passato con la punta la soglia della figa senza difficoltà entrò con estrema facilità fino a toccare il punto più profondo. Mentre leccavo la figa di Nanà lei con esperienza ed estrema dolcezza, usava la punta della lingua per stuzzicarmi il grilletto mentre lui mi pompava con decisione e sentivo che da lì a poco sarei venuta un'altra volta. E cosi fu. Mentre godevo come una pazza sentii la figa inondarsi dallo sperma di Paolo che stava anche lui godendo copiosamente e mentre continuava a scoparmi sentii il suo liquido assieme al mio fuori uscire trafilando dai bordi della figa e Nanà non perse niente di tutto ciò e ci ripulii per benino. Paolo a questo punto disse di essere ancora eccitato ed invitò Nanà a prepararmi il buchino mentre io avrei dovuto nuovamente intostargli il cazzo. Lei non se lo fece ripetere, mi si sfilò da sotto e si mise dietro lubrificandomi il buchino con la lingua ed io mi ritrovai in bocca il cazzo di Paolo. Io ero ancora bendata e devo confessare che la cosa mi piaceva da morire, appena il cazzo fu pronto Nanà prese a lubrificarmi il buco del culo con un liquido lubrificante e dopo avermici infilato prima un dito, poi due infine il terzo mi annunciò che ero pronta, fece avvicinare Paolo e sentii dai mugolii che il porco si stava facendo succhiare i cazzo da lei ma io feci finta di niente e lei dopo averglielo lubrificato a dovere, (con la cremina diceva lei la bugiarda) affermò che anche lui era pronto. Paolo si mise seduto sul divanetto ed io in piedi davanti a lui mentre gli davo la schiena con le mani appoggiate alle mie ginocchia incominciai ad abbassarmi fino a cercare il suo cazzo. Lui da dietro mi prese per le tette e mentre continuavo ad abbassarmi sentivo la mano di Nanà che tenendo fermo il cazzo me lo indirizzava per la giusta strada. La sua grossa cappella era sul ciglio della porta, abbassandomi leggermente sentii la sua penetrazione e scendendo lentamente sentii presto le mie natiche toccare le sue palle, era tutto dentro di me poi risalendo incominciai un su e giù da sballo. Ero eccitatissima, sentivo la mano di Nanà che cercava di aiutare il cazzo di Paolo ad entrare ancora di più nelle mie viscere imputandogli dei colpi da sotto che mi facevano sobbalzare di piacere ma porca miseria era gia tutto dentro e le palle sicuramente non potevano entrare! A coronare tutto questo si mise Nanà che mentre mi stavo impalando a dovere sul cazzo di Paolo lei oltre a fare quello che faceva con la mano, con la lingua prese a leccarmi nuovamente la figa, o meglio lei stava ferma con la lingua ben tesa mi percorreva la fessura e con un dito dell'altra mano mi masturbava mentre io andavo su e giù. A questo punto, Paolo mi sfilò la mascherina ed io vedendo la scena dallo specchio che avevo di fronte, dopo alcuni minuti avvertii che stavo nuovamente godendo, e che godimento, un doppio orgasmo. Mi bloccai nel punto più alto senza far uscire il cazzo dal culo, invitai Paolo a sfondarmi il più forte possibile e con un sincronismo fantastico godetti dal culo e mentre davo dei colpi di sfintere strozzandogli il cazzo sentii i suoi colpi si sperma inondarmi. Quasi contemporaneamente con due dita nella figa che mi stavano scopando davanti, la lingua sapientemente adoperata sul mio grilletto presi a godere anche da lì come una forsennata, dimenandomi ed urlando e Paolo cercò con una mano di tapparmi la bocca per non insospettire le persone che erano nel club. Nanà avidamente si bevve tutto quello che entrambi avevamo prodotto e ci ripulii tutti e due per benino. Mi uscivano le lacrime dagl'occhi, forse per l'intenso piacere ma anche dall'indolenzimento delle mie intimità duramente provate. Esausta mi buttai sul divano lasciando correre sul fatto che lei si stava ciucciando il cazzo di Paolo, ma come facevo a lamentarmi dopo una scopata del genere? Tutto sommato, quel giorno il regalo lo avevo ricevuto io e Paolo si era comportato molto bene nei miei confronti rispettando gli accordi precedentemente presi. Dopo alcuni minuti ci ricomponemmo, rimessi i vestiti uscimmo dal privè e ci chiedemmo se a tutti era piaciuto. Forse quella che si era divertita di meno era Nanà ma ci rassicurò che dopo aver bevuto qualcosa al bar sarebbe andata a prendersi una bella dose di cazzo da qualche altra coppietta presente nei vari privè. Subito Paolo si offerse per dargli una mano ma di tutta risposta si prese un bel calcio negli stinchi da me e lo invitai a non fare il cretino. Ci raggiunsero Isa ed Oscar e ci chiesero se c'eravamo divertiti, alla nostra affermazione c'invitarono a ritornare nel loro club che sarebbero stati lieti a soddisfare eventuali nostre fantasie. Noi ringraziammo ed uscimmo.

Sulla strada del ritorno parlammo a lungo di quello che la serata ci aveva offerto, chiesi a Paolo se era stato contento sul fatto che gli avevo esaudito una sua fantasia e se gli era piaciuto il regalo che gli avevo fatto, lui mi ringraziò però, incominciò a girare con discorsi del tipo che, anche a lui sarebbe piaciuto fare qualcosa con una terza persona. Io da brava furbacchiona di tutta risposta gli dissi che per me andava bene e che la prossima volta avrei telefonato ad Isa ed Oscar per farci conoscere un bello spogliarellista che avrebbe dovuto assecondare le sue richieste. Mi aspettavo la sua risposta! "Non fare la stronza" mi disse, "Non volevo mica dire quello, non sono mica gay!". Io gli risposi: "Scusa tanto, tu non sei gay ma io non sono mica lesbica e pure mi è piaciuto lo stesso". "Non è la stessa cosa" ribadì, ed io per non continuare e magari litigare dissi che avremmo continuato il discorso in un secondo tempo.
Le cose da quel giorno cambiarono e la seconda volta che frequentammo il club ci fu una bella svolta alla nostra vita sessuale che divenne sicuramente più piena ed appagante, quindi per ora vi lascio e vi aspetto per la mia seconda storia.

Un saluto a tutti. Francesca.

Vota la storia:




Iscriviti alla Newsletter del Sexy Shop e ricevi subito il 15% di sconto sul tuo primo acquisto


Iscrivendoti alla newsletter acconsenti al trattamento dei dati personali come previsto dall'informativa sulla privacy. Per ulteriori informazioni, cliccando qui!
19/08/2005 00:36

damy

Stupenda storia, io ho confidato a mia moglie di fare sesso in tre e lei........me lo va a fare da sola descrivendomi la sua avventura lesbica dopo 10 anni che ebbe inizio perche era appena finito, ho la moglie lesbica e non me ne sono accorto. Le proposto di rifarlo ma mi ha risposto il "primo amore" non si può scordare facilmente

14/04/2013 15:56

Manuel

Grande Francesca!

Per commentare registrati o effettua il login

Accedi
Registrati