• Pubblicata il 29/01/2004
• Autore: Andrea

Sesso dettagliato e sfrenato - Caltanissetta Trasgressiva

Stefania si guardava allo specchio soddisfatta, era arrivata finalmente l'occasione di indossare quel vestitino nero molto sexy che adorava, ma che non poteva certo mettere tutti i giorni. Era cortissimo, il seno e le mutandine tanga le si vedevano in trasparenza. Nello specchio vide il marito comparire dietro di lei, si giro' sorridendo, "sei stupenda" le disse Mario. Stefania lo guardo' negli occhi e sorrise. "Anche tu non c'e' male..". Mario le prese le mani e le strinse forte, "sei sicura di volerlo fare?" Le chiese. Stefania annui' e si passo' la lingua sulle labbra in un modo che non lasciava adito a dubbi. Mario fece per baciarla ma il suo telefonino comincio' a squillare. "Sono loro" disse mentre lo estraeva dalla tasca. Dopo aver parlottato un po' richiuse lo sportellino del cellulare, "andiamo" disse. Il luogo dell'appuntamento era una villetta con vista sul mare. Mario la trovo' senza difficolta'. Venne ad aprirgli un uomo molto elegante che sorrise e fisso' il suo sguardo su Stefania, "pero'" disse ammirato, "nelle foto si vedeva che eri carina, ma dal vivo sei un vero schianto,". Si riferiva alla foto che la coppia aveva inviato al giornale di annunci per soli adulti, una polaroid scattata da Mario che ritraeva Stefania con una maschera che le copriva il viso, completamente nuda sul letto mentre si masturbava con un fallo di gomma. L'uomo li fece accomodare all'interno. Come in molte case moderne, l'ingresso dava direttamente nella sala da pranzo dove altri cinque uomini andorono a salutare la coppia. Vennero preparati un paio di drink e offerti alla coppia, gli altri avevano gia' tutti il bicchiere in mano. In un atmosfera cordiale, drink dopo drink, i sette uomini e la donna chiaccheravano del piu' e del meno. Il motivo del loro incontro non era ancora mai stato acennato, anche se era ben presente nelle menti di tutti. "Signori" disse poi l'uomo che aveva aperto la porta, "credo che possiamo dare inizio alle danze!" "Dai! balliamo!!!" grido' Stefania un po' brilla per quello che aveva beuto. La coppia venne condotta in una stanza spoglia, c'era solo una sedia, una corda, alcuni materassini messi in bell'ordine per terra, in un angoletto c'era uno stereo portatile con alcuni CD ben ordinati al fianco ed un bicchiere vuoto. "Perfetto" disse Mario, "era propio cio' che volevamo". Si diresse verso la sedia, e comincio' a spogliarsi buttando i vestiti per terra. Quando rimase completamente nudo si sedette. Stefania si diresse verso il marito, si chino' per raccogliere la corda accentuando il gesto per mostrare il sedere agli uomini che intanto si stavano spogliando. Lego' suo marito stretto alla sedia, le mani e le gambe erano immobilizzate, non aveva alcuna possibilita' di muoversi. Il pene gli si era gia' eretto. Stefania si inginocchio', fece la mossa di prendere il membro del marito in bocca ma si fermo'. "Vedrai, lo spettacolino ti piacera'" disse parlando in modo da far arrivare il calore del suo alito sul glande del marito. Mario era gia' eccitatissimo. Dallo stereo comincio' a diffondersi nella stanza una musica sudamericana molto ritmata, Stefania comincio' a ballare in modo molto sensuale al centro della stanza, gli uomini, completamente nudi le si sederono intorno e cominciarono a battere le mani a tempo. Stefania fece volar via una scarpa e dagli uomini si levo' un "ole!" ballava dimenando il suo corpo stupendo, le ci vollero solo altri due "ole'!" per rimanere solo in tanga, a questo punto cominicio' a roteare il bacino molto lentamente, gli uomini avevano smesso di battere le mani e si toccavano i membri turgidi. Mentre roteava il bacino Stefania si fece calare lentamente il tanga con i pollici, ma a differenza degli altri capi di vestiario, non lo lancio', si chino' per raccoglierlo da terra e ando' ad appenderlo al pene turgido del marito. Poi torno' al centro della stanza e si mise in ginocchio, con gli indici invito' gli uomini ad avvicinarsi. Erano introno a lei, tutti in piedi, con una grande voglia di farsi spompinare. Invito' quelli che erano davanti al marito a scostarsi, poi guardo' Mario negli occhi e comincio' a succhiare avidamente un cazzo, sentiva le mani e le lingue di quegli uomini che le ispezionavano ogni centimetro quadrato del suo corpo. Mario soffriva perche' aveva una voglia matta di masturbarsi, ma da quella negazione del piacere riusciva a provare un piacere intimo ancora piu' profondo. Uno degli uomini si stese per terra, Stefania gli si sedette sopra dandogli la schiena, propio davanti al marito prese il cazzo dell'uomo e se lo introdusse nell'ano, in quella posizione Mario poteva vedere bene il culo di sua moglie poseduto da quel cazzo, e la fica aperta. Un uomo si avvicino' in piedi invitando Stefania a prenderlo in bocca. Mario non ne poteva piu', doveva urlare, "troia! sei una troia succhiacazzi!" grido'; lei gli sorrise e passo' a succhiare disinvoltamente un altro cazzo. Un'uomo poi le si pose davanti e le infilo' il cazzo nella fica. Mario vedendo la moglie farsi fottere inculare contemporaneamente da piu' uomini comincio' a sbavare, "zoccola, zoccola!!" piangeva. Stefania venne posseduta molte volte da tutti gli uomini sia nel culo che nella fica. Mario aveva le lacrime agli occhi e piangeva come un bambino, "puttana, cagna" ora non gridava piu' ma emetteva dei flebili gemiti. Stefania prese poi il bicchiere vuoto, lo porse a uno degli uomini che si stava masturbando e lo riempi' di sborra, cosi' fecero anche gli altri; l'ultimo restitui' il bicchiere pieno del liquame biancastro a Stefania. La ragazza si diresse verso il marito, si sedette sulle sue ginocchia e bevette tutto il contenuto del bicchiere, poi mise affettuosamente una mano intorno alla spalla del marito che non smetteva di piangere "troia..." mugolava, "puttana schifosa......ti amo".

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